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01 maggio 2008

Una Festa per amico

1 maggio, Festa del Lavoro.
Quanto e cosa ci sia da festeggiare, lo suggeriva l'homepage di Repubblica.it di ieri:

«Solo 1300 euro al mese, ho deciso di abortire»

«Aziende senza telelavoro e poco flessibili, gli italiani bocciano le imprese dove lavorano»

«Inflazione stabile ad aprile ma volano i prezzi degli alimentari»

Eppure, l'1 maggio è forse l'unico giorno dell'anno in cui i lavoratori si sentono, almeno per 24 ore, realmente uniti. Come se il "poter bigiare tutti l'ufficio" risvegliasse quel senso collettivo che, nei restanti 364 giorni, distinzioni di classe e privilegi gerarchici soffocano nei modi e con le conseguenze che ben conosciamo.
Chissà: poco distanti da voi, al corteo in centro o al concerto in piazza, potrebbe esserci anche il vostro capo. E potrebbe esserci anche il vostro collega che non fa mai un tubo e che la sua Festa del Lavoro se la celebra ogni mattina, magari a spese vostre. E potrebbe esserci anche il tipo che a un colloquio due mesi fa vi aveva salutato con il proverbiale «Ti faccio sapere!» per poi dileguarsi nel nulla nonostante le vostre ripetute sollecitazioni...
Ma volete sapere qual è la strana magia di questa giornata? E' che, molto probabilmente, vi dimenticherete chi sono (e cosa vi hanno fatto) e, nella concitazione dell'evento, vi ritrovate fianco a fianco a sbaccanare insieme.

E allora godiamocela, questa Festa, perché ce la meritiamo e perché - alla fine - siamo tutti Lavoratori. Almeno una volta all'anno.

Claudio

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Si piange il lavoro che non c'è e poi ogni mese si festeggia qualche cosa?
Ogni scusa è buona per non fare niente di produttivo ed eclissare il cervello in attività futili mettendo di mezzo mille scuse!
Si preferisce obliare il cervello invece di affrontare la vita reale. E' un continuo scappare girando in tondo per evitare di crescere e prendersi le proprie responsabilità!

02:34

 
Anonymous Anonimo said...

Più che altro... dov'è che i lavoratori si sentirebbero uniti il primo maggio? ai cortei della cgl? Lì chi partecipa si sente unito anche gli altri giorni dell'anno. Al concerto del primo maggio? maddai... In realtà è diventata una vacanza come le altre e non c'è veramente niente da festeggiare.

21:47

 
Anonymous Anonimo said...

Una scusa per non far niente!
Ma quando impareremo che le cose buone si ottengono coi sacrifici e non saltando il lavoro ad ogni occasione?
Come si fa a pensare che la vita sia sempre altrove nascosta nella notte in qualche via isolata fra un pub ed una discoteca?
Manca il sale in zucca come direbbero i nostri nonni che si alzavano presto la mattina per andare a zappar la terra!

07:55

 
Anonymous Anonimo said...

Una scusa per non far niente!
Ma quando impareremo che le cose buone si ottengono coi sacrifici e non saltando il lavoro ad ogni occasione?

E' vero così ci hanno insegnato i nostri genitori o nonni!
Ma quando vediamo che chi non fa nulla è premiato, è benvisto e guadagna esponenzialmente più di noi.... viene spontaneo pensare che lavorare in Italia è tempo sprecato! Non esiste meritocrazia, non esiste il concetto di ambiente di lavoro positivo! Lavorare bene sembra quasi offensivo... Quando anche il Nord Italia si renderà conto che lavorare alacremente non ricompensa ne' in termini monetari, nè in termini morali.... allora l'Italia crollerà!

14:05

 
Anonymous Anonimo said...

Io il primo maggio ho lavorato...
Stare a casa non è stato possibile a differenza di altri miei colleghi..
Il lavoratore precario la prende e la prenderà sempre nel **** ragà!!!
Marco

21:37

 
Blogger Unknown said...

Grande Blog, vi stimo molto!
Fabiano (1000eurista)

11:54

 
Blogger Unknown said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

11:54

 

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