Il blog della prima Community dei "Milleuristi & (S)Contenti"

04 luglio 2008

Il caldo ti fa buono

Mentre la nostrana informazione "tradizionale" sembra catalizzata quasi esclusivamente da 3 argomenti fondamentali - il meteo, le (solite) leggi ad personam di Berlusconi e la schedatura dei bambini rom -, è attraverso la Rete che, fortunatamente, continua a rimanere vigile (e, se possibile, a propagarsi) l'attenzione ai temi del Lavoro, al di là delle semplicistiche teorie sulla "Produttività" emerse nelle settimane scorse.

E finalmente, ogni tanto, anche dal mondo del Lavoro arriva qualche buona notizia.
Una, per esempio, è che ci sono aziende che pagano i propri stagisti fino a 1000 euro netti al mese - tanto che viene quasi voglia di farsi prendere in stage lì anziché in co.co.pro. da qualche altra parte -. Ma non si tratta soltanto di 4 o 5 "mosche bianche", magari piccole imprese a conduzione familiare dove il luogo comune vorrebbe che ai lavoratori venissero sempre offerte condizioni migliori, no: si parla di colossi come la Magneti Marelli, la Kellogg's, la Alfa Romeo, Procter & Gamble, Philips, Nestlè, L'Oreal... In alcuni casi addirittura con buoni pasto o mensa inclusa.
La fonte è il blog della nostra amica Eleonora Voltolina La Repubblica Degli Stagisti, divenuto ormai il punto di riferimento per tutti gli stagisti d'Italia, che proprio in questi giorni ha festeggiato il raggiungimento 'storico' di quota 100 "buoni", ovvero coloro che

possano traghettare i giovani nel mondo del lavoro senza per forza sfruttarli. Un esempio di come la rotta possa essere cambiata, con un piccolo sforzo da parte di tutti: da parte dei giovani, che dovrebbero diventare un po' più coscienti del loro valore e cominciare a chiedere rimborsi spesa adeguati e a rifiutare stage gratuiti; e da parte delle aziende, che dovrebbero accettare di rinunciare a una piccola parte del proprio guadagno.

Già, «un piccolo sforzo da parte di tutti» che, come abbiamo sempre sostenuto, è la principale - se non l'unica, al momento - chiave di volta per provare a uscire dal guado che si è creato nel settore dell'occupazione in Italia.
E adesso sotto con i CV e le lettere di accompagnamento e... in bocca allo stage!

Alessio

25 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Già se non esistesse la rete non potremmo parlare dei nostri problemi ed avere un confronto di massa.
Sappiamo benissimo di essere in molti e tutti con gli stessi problemi.
La cosa che mi addolora è come gli altri media facciano finta di niente ed occultino le informazioni che chiunque navighi in internet conosce benissimo.
Sinceramente credevo che chi decideva di fare il giornalista lo facesse per alti ideali di democrazia ma ora mi sembrano tanti impiegati in cravatta con falsi sorrisi messi li a posta per prenderci per il naso.

11:08

 
Blogger Eleonora Voltolina said...

Cari amici di Generazione 1000 euro, grazie mille per aver parlato della Repubblica degli Stagisti e della Lista dei Buoni in questo vostro spazio virtuale.
Naturalmente invito ancora una volta tutti a fare segnalazioni per allungare la Lista: tutte le imprese (dalle più piccole alle più grandi) che trattino con rispetto i propri stagisti, erogando rimborsi spesa superiori a 500 euro al mese!
Un saluto e ancora grazie,

Eleonora
http://repubblicadeglistagisti.blogspot.com/

12:02

 
Anonymous Anonimo said...

In fondo le grandi aziende non facevano bella figura ad avere "stagisti" a gratis, e oggi avere una bella immagine è fondamentale. Il problema sono le prospettive al termine dello stage... quanti rimarranno in quella azienda? quanti riusciranno a trovare un'altra occupazione? quanto saranno spendibili sul mercato del lavoro le competenze acquisite? Forse, con questa crisi strutturale che attanaglia l'intero sistema socio-economico, se non ci fosse un compenso, molti neolaureati non potrebbero permettersi di "fare lo stage".

15:08

 
Anonymous Anonimo said...

Be almeno finirà l'abuso degli stagisti come forze lavoro a basso costo.

16:04

 
Anonymous Anonimo said...

finiremo per barattarela precarietà con uno stipendio medio!

In teoria dovrei pagare di più uno stagista rispetto ad un dipendente a tempo indeterminato, perchè lo stagista ha un plus ormai irrinunciabile x l'azienda: può essere sbattuto fuori quando si vuole!

Le aziende hanno bisogno di ridurre velocemente i costi nel caso che non riescano a guadagnare quanto pianificano!

16:50

 
Anonymous Anonimo said...

"da parte dei giovani, che dovrebbero diventare un po' più coscienti del loro valore e cominciare a chiedere rimborsi spesa adeguati e a rifiutare stage gratuiti"

Esatto. NO AI KRUMIRI E ALLE KRUMIRE

02:26

 
Anonymous Anonimo said...

Ci vorrebbe un bell'elenco delle aziende italiane serie nel trattamento dei lavoratori.
Ma non sarebbe male anche un manuale per i giovani al primo impiego sul come evitare le fregature.
Quando ho cominciato io non ne sapevo un'acca pensavo solo a lavorare bene e credevo che l'azienda avrebbe provveduto a tutto il resto.
Pochi piccoli consigli:
1) leggete bene i contratti che vi offrono. Se non ve ne danno una copia cartacea non sono seri. Se avete dubbi rivolgetevi a persone competenti: sindacati, consulenti del lavoro amici o parenti avvocati.
2) iniziate a lavorare solo dopo che una copia del contratto firmato vi è stata restituita in regola. Se hanno fretta che cominciate sono loro a doversi dare per primi una mossa.
3) se cominciano a tardare con i pagamenti voi cominciate a guardarvi intorno ed appena possibile mollateli perché se loro non hanno rispetto delle vostre esigenze voi non dovete averne delle loro e controllate i termini di cessazione del contratto in caso di mancato pagamento.
4) se proprio avete voglia di fargli male minacciate una bella denuncia anche se non l'attuerete gli basterà per farli dormire male un paio di mesi :P.

17:13

 
Anonymous Anonimo said...

giusto!
Le aziende italiane hanno troppi imprenditori schiavisti e figli di una mign@@@a!

Meritano di fallire: non si rendono conto che appenano girano gli occhi i bravi e diligenti, laureati li fottono!

18:36

 
Anonymous Anonimo said...

E' una buona trovata pubblicitaria rimborsare gli stagisti per far parlare di se in termini positivi. E il tutto spendendo pochissimo, in confronto ai costi esorbitanti dei passaggi televisivi.

13:46

 
Anonymous Anonimo said...

buona trovata rimborsare gli studenti? se e solo se,ANCHE i dipendenti sono trattati umanamente e retribuiti equamente! Altrimenti i dipendenti... sono veicoli di cattiva pubblicità!

21:33

 
Blogger Eleonora Voltolina said...

Io non credo che le imprese della Lista dei Buoni diano un congruo rimborso spesa ai loro stagisti solo per farsi una buona pubblicità.
Credo che lo facciano sopratutto - magari non tutte, ma quasi tutte - perchè hanno compreso che conviene prima di tutto a loro prendere un giovane, formarlo, gratificarlo, offrirgli la possibilità di crescere professionalmente senza avere l'impressione di essere sfruttato. Perché in questo modo il giovane si sentirà valorizzato, esprimerà al meglio le sue capacità e sarà più produttivo per l'azienda stessa!
Credo che lo facciano perchè hanno una certa "cultura del lavoro", e pertanto vedono nel giovane stagista non una mucca da spremere, ma un talento da valorizzare.
Ovviamente non si può fare di tutt'erbe un fascio - le aziende nella Lista sono ormai oltre cento, ognuna è un caso a sè.
Ma resta il fatto che potrebbero non dare ai loro stagisti nemmeno un euro, come tante altre aziende fanno. E invece mettono mano al portafoglio e tirano fuori 500, 800, a volte addirittura più di mille euro al mese! E questo, per un giovane di 25-30 anni, fa la differenza.
Un saluto a tutti,

Eleonora
http://www.repubblicadeglistagisti.blogspot.com/

17:19

 
Anonymous Anonimo said...

Guardate che oggi se un'azienda potesse licenziare liberamente i dipendenti per ridurre i costi di gestione... lo farebbe in un attimo1
Ci aspettano anni di stagnazione (lo dicono tutti gli osservatori economici e guru dell'economia).
Sono realista: credo che le aziende paghino gli stagisti se hanno problemi con i sindacati!

22:30

 
Anonymous Anonimo said...

Ha sto punto visto che l'articolo 18 è stato aggirato con tutti questi trucchi dobbiamo mettere in chiaro con le aziende che come loro vogliono il diritto di poterci mandar via quando vogliono noi dobbiamo poter allora arrogarci il diritto di potercene andare quando ci gira!!
Mi spiego: se un'azienda sà che su pinco pallo non ha nessuno cavillo legale o trappola psicologica per tenerlo attaccato a se allora dev'essere l'azienda stessa a produrre le condizioni per cui la persona voglia rimanere.
Quindi ai voglia che gli stipendi aumentino e benefit vari se avessero il continuo cagotto di perdere forza lavoro durante il momento del bisogno.
Non è vero che poi tutti sono necessari ma non indispensabili perché se durante una commessa importante non hai il personale formato in grado di produrre l'azienda finisce a gambe all'aria!

11:37

 
Anonymous Anonimo said...

"Quindi ai voglia che gli stipendi aumentino e benefit vari se avessero il continuo cagotto di perdere forza lavoro durante il momento del bisogno."

Non è così!
Siamo arrivati ad una visione consumistica del lavoro: il dipendente è intercambiabile e sostituibile!

Se ho un picco di produzione in un determinato periodo , faccio prima a rivolgermi ad un agenzia di somministrazione del lavoro, ma non assumerò, neppure a tempo determinato un nuovo lavoratore.

La domanda che si fa oggi un'imprenditore è: perchè aumentare lo stipendio di un dipendente, quando posso trovarne in giro 10-100-1000 con formazione e disoccupazione (pronti ad accettare uno stipendio base!)

12:48

 
Anonymous Anonimo said...

Ma quali sono i parametri per un giovane che esce oggi dall'università per riconoscere un'azienda seria senza diventare james bond?

Cosa dovrei andare a guardare?

11:48

 
Anonymous Anonimo said...

Queste opportunità di stage retribuite sono molto interessanti ma esigue rispetto alla quantità di neolaureati (e non) interessati ad esse; non è che occorrono agganci per fare queste esperiene?
Parlo così perchè mi sembra che la meritocrazia sia un concetto dimenticato in questo paese...

13:43

 
Anonymous Anonimo said...

Meritocrazia ne ho vista ben poca.
Anzi per molti versi esiste esattamente l'opposto aziende che tartassano i loro collaboratori più importanti solo perché ritengono di poterlo fare e totalmente incapaci di prevederne le conseguenze.
Se ciò accade è perché gli stessi dirigenti di tali aziende sono degli inetti messi li per meriti non loro e che avendo chiara la loro incapacità scaricano il loro risentimento sugli elementi validi.

17:35

 
Anonymous Anonimo said...

l'Italia non è un paese per giovani: scappiamo prima che la crisi ci travolga!

09:04

 
Anonymous Anonimo said...

L'Italia siamo noi tutti quanti messi insieme.
Se ci sono cose che non vanno dobbiamo metterci tutti daccordo e coordinarci per spurgarci dai mali che ci attanagliano.

13:14

 
Anonymous Anonimo said...

La meritocrazia in Italia è solo una chimera...
Non è mai esistita e mai esisterà..
Anche per essere ammessi agli stages oggetto della discussione è necessaria una spinta..

20:25

 
Anonymous Anonimo said...

Incredibile la valutazione del frustrato/frustrata che racconta:

"giusto!
Le aziende italiane hanno troppi imprenditori schiavisti e figli di una mign@@@a!

Meritano di fallire: non si rendono conto che appenano girano gli occhi i bravi e diligenti, laureati li fottono!"

E' scioccante dare spazio a certe opinioni senza intervenire.

A parte questo, sulla lista dei buoni e sulla sua fondatrice eleonora voltolina ormai si è parlato parecchio - ultimamente ha anche la tendenza a reinterpretare a proprio uso e costume parole che gli vengono dette da docenti autorevoli.

La lista è composta comunque in larghissima parte da multinazionali di settore non italiane, e non hanno alcun tipo di rappresentatività della realtà del settore, come ci indicano bene i nostri amici di flessibili e precari.

Vi riportiamo qui brevemente la loro analisi ...

"L'autrice basa la propria lavorazione su alcuni assunti quali il principale è dato dal suo motto:

In un mondo del lavoro snaturato dall'abuso dello strumento dello stage, legioni di ragazzi tra i 20 e i 30 anni cominciano a cercare un impiego rassegnati a sentirsi proporre solo stage, gratuiti o malpagati. E' giusto che enti e aziende se ne approfittino così? Raccontate la vostra storia di stagisti. Cerchiamo di cambiare le cose!

In appoggio al motto, abbiamo una lista di aziende, denominata Lista dei Buoni, per il semplice motivo di corrispondere alle persone scelte per effettuare uno stage presso di loro un rimborso spese. Facciamo a questo punto un passo indietro, per dare un'occhiata alla legislazione vigente sugli stage in Italia. I regolamenti sono quindi chiari, a prescindere da singole idee personali:

- Lo stage è qualcosa di fondamentale per far incontrare aziende e mondo del lavoro;
- Allo stesso tempo, lo stage non è lavoro, ma formazione on job, e come tale va preso e considerato. Quando lo si accetta e lo si prende in considerazione, si deve sempre avere come riferimento il fatto che è di base proprio questo e null'altro. Sviluppi positivi spesso successivi allo stage ce ne possono essere e ce ne sono, ma non fanno parte dello stage in se, essendone una sua diretta e possibile conseguenza.

Tornando alla Lista dei Buoni, scopriamo dopo un'attenta indagine che si tratta di una lista composta principalmente (circa 90%) di multinazionali o ditte facenti capo ad holding operanti a livello multinazionale, e cioè:

Magneti Marelli - multi - Reckitt Benckiser - multi - Alfa Romeo - multi - Shell - multi - Groupama Assic. - multi - Procter & Gamble - multi - Berco Spa - multi - Kellogg's Italia - multi - Sava - Fiat - multi - 3Italia - multi - SKF - multi - Banque PSA Fin. - multi - Carrier - multi - Deloitte - multi - Nestlé - multi - Selex - multi - Piaggio - multi - Adecco, - multi - 3M Italia - multi - Luxottica - multi - Ibm - multi - Dompè farmac - multi - Vodafone Omnitel - multi - Philips - multi - BNL - multi - Cardif - multi - GlaxoSmithKline - multi - Barilla - multi - Gruppo Bistefani - multi - Société Générale - multi - Atradius - multi - GE Oil&Gas - multi - Alstom Transport - multi - Euronics Italia - multi - JPMorgan - multi - Autogrill - multi - Capgemini - multi - Crif - multi - British Telecom - multi - Merck Generics - multi - Thales Alenia - multi - Prometeo mediaz. - multi - Telecom Italia - multi - Citroen Italia - multi - Zucchetti - multi - Studio Lovells - multi - Bosch - multi - Randstad Italia - multi - AXA Assicurazio - multi - CGT Caterpillar - multi - Poltrona Frau - multi - Iveco - multi - Grazia (Mondadori) - multi - Flair (Mondadori) - multi - Renault Italia - multi - Geo (Gruner Mondadori periodici) - multi - Mars Incorporat - multi - Kelly Financial - multi - Phard - multi - Hertz - multi - Mondo Home Entertainment - multi - Eaton srl - multi - Cedati - Altran Group - multi - Goodyear - multi - Mondadori

Di contro, abbiamo un numero piccolo di ditte non multinazionali, ma dotate di un forte connotato di operatività internazionale, e cioè:

Pentagroup - mezza - Carglass - mezza - Lutech - mezza - Libreria Hoepli - mezza - Arachno

Infine, abbiamo un ulteriore sparuto gruppo di aziende che effettivamente faticano a varcare i confini italiani, e sono:

Bonola Case - no multi - G11 consulenza - no multi - Cipriani gruppi - no multi - T-Connect - no multi - Feltrinelli - no multi - Automotive - no multi - Sesamo Software

Scopriamo quindi che la Lista dei Buoni è semplicemente e a livello di base una lista di aziende grandi e molto grandi, dotata di forti connotati di internazionalità, compresa la spesso forte presenza di proprietà estere all'interno del Capitale Sociale delle stesse aziende.

Tutto questo fotografa la realtà italiana degli stage? Secondo Eleonora Voltolina certamente sì: gli stage sono fruiti principalmente dalle grandi e grandissime imprese. Le Stime di Sportello Stage, invece, ci dicono cose diametralmente opposte, come segnalano anche gli amici di prime in maniera corretta. Chi ha ragione quindi?

Tendiamo a dare ragione in maniera chiara ed univoca alla Vision di Sportello Stage: mentre in questo caso la propria analisi è incentrata proprio sul mondo degli Stage, nel caso di Excelsior Eleonora si arrabbatta a cercare all'interno di una ottima ricerca che parla oggettivamente d'altro - mondo del lavoro e non mondo della formazione - 2 piccoli trafiletti all'interno di 300 pagine e oltre. Un po poco per dare connotati di serietà a questo tipo di intervento.

Molto Interessante e centrato in quest'ottica anche il commento che di Eleonora Voltolina e delle sue visioni viene fatto da una Stakastagista DOC."

Questa è basicamente la lista dei buoni di eleonora voltolina.

:-)

Un saluto

01:43

 
Anonymous Anonimo said...

@ Prime: l'Italia in parte sta già fallendo: se le aziende sono organismi formate da cellule (i dipendenti), moltissime cellule sono malate di cancro e stanno uccidendo gli organismi perchè non sono stati curati!
E' un errore trattare giovani e meno giovani, laureati e non, come degli schiavi ricattati dalla paura di non trovare un nuovo lavoro in caso di licenziamento!

21:40

 
Anonymous Anonimo said...

E' sempre difficile per chiunque non siamo un paese di tutti raccomandati e quindi qualcuno che ce la fa per fortuna o capacità c'e' sempre.
Io son passato per diverse aziende di cui purtroppo molte (tutte) aperte da incapaci.
Ho sfruttato tutto ciò che avevano da offrirmi per crearmi una professionalità e dei contatti.
Ora loro hanno chiuso ed io ho intascato buona parte dei loro clienti buoni :D.

23:44

 
Anonymous Anonimo said...

@anonimo 1
Dispiace deluderti dicendoti che - per fortuna - l'Italia non è un malato terminale. Spazio x riprenderci ce ne è parecchio, basta solo saper vedere le cose per come sono veramente.

Le aziende non vivono per la felicità dei loro lavoratori, così come i lavoratori non vivono per fare piaceri alle aziende - certa demagogia in entrambi i versi va eliminata.

:-)

12:57

 
Anonymous Anonimo said...

molto intiresno, grazie

05:00

 

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